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oligarchia

RESTIAMO UNITI NELLA DEMOCRAZIA CONTRO LE OLIGARCHIE

oligarchia-sardine

L'oligarchia (dal greco oligoi=pochi e archè=potere, comando; cioè "potere di pochi") è un sistema di governo in cui il potere è detenuto da un gruppo ristretto di persone tendenzialmente chiuso, organizzato, omogeneo, coeso, che lo esercita nel proprio interesse particolare.

Si può parlare ad esempio di oligarchie economiche, finanziarie, burocratiche, militari, ecc.

Il sistema economico finanziario, attraverso le privatizzazioni, deregolamentazioni e delocalizzazioni, improntate alla “teologia” neoliberista che demonizza la spesa pubblica al solo scopo di trasferire potere e ricchezza ai grandi oligopoli privati, esercita un ruolo assai importante nell'influenzare la gestione della cosa pubblica e, spesso queste oligarchie esplicano un effetto asfittico nei confronti del potenziale imprenditoriale degli artigiani e della piccola-media impresa.

Il punto di forza delle oligarchie è nell'atomizzazione della massa, confusa, dispersa e incapace di organizzarsi.

"Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā (letteralmente «dividi e comanda») è una locuzione latina secondo cui il migliore espediente di una tirannide o di un'autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie.

Questa tecnica permette quindi ad un potere centrale composto da pochi uomini di governare e dominare sulla maggioranza della popolazione.

Una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune.

In realtà, questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole entità, ciascuna titolare di una quantità di potere, possano unirsi. Il potere centrale tende a dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che queste ultime non trovino mai la possibilità di unirsi contro di esso.

I governi non mettono in discussione il potere e la ricchezza delle oligarchie, una minoranza organizzata che inevitabilmente si concentra nelle mani di un gruppo ristretto di persone, fondato sempre sulla dicotomia pochi-molti: pochi esercitano il potere, molti lo subiscono.

Sempre di più si governa controllando lo stato d'animo della popolazione più che agire in uno stato di diritto attraverso il confronto democratico.

Le oligarchie condizionano lo stato d'animo della popolazione, modificando il contesto per cambiare il nostro comportamento, senza farcelo sapere, per cui la maggioranza della popolazione crede ed accetta lo scenario generale in cui si narrano le cose che accadono.

Secondo Macchiavelli "Governare è far credere." perché "Sono tanto semplici gli uomini, e tanto obbediscano alle necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare."

L'1% della popolazione mondiale più ricca, ha una ricchezza pari al 50% della popolazione mondiale più povera.

L'oligarchia è una forma di potere basata sulla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi uomini. Il più o meno 1% della popolazione più ricca prevale sempre nell'esercizio del potere sul restante 99% della popolazione più povera.

Attraverso le privatizzazioni, l'abbassamento delle tasse ai più ricchi e lo smantellamento dello stato sociale, il risultato finale è una disuguaglianza in continuo incremento, i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri in aumento sono sempre più poveri.

Nel nostro sistema capitalista, le oligarchie, una minoranza organizzata unita nella gestione del potere che genera ricchezza per pochi, prevale sulla maggioranza disorganizzata e divisa, incapace di costruire una visione condivisa della società ed alternativa a quella imposta dal sistema di potere attuale.

Grazie alla concentrazione della loro ricchezza le oligarchie finanziano i gruppi editoriali dei mezzi di comunicazione di massa (televisioni e giornali), finanziano partiti e movimenti, finanziano la pubblicità anche quella online, comprano la fiducia delle classi dirigenti, in modo da avere a loro favore l'informazione dominante per condizionare il comportamento della maggioranza della popolazione, dirottando con facilità il conflitto e la rabbia degli sfruttati contro altri sfruttati.

Una propaganda capillare, diffusa, che utilizza e lega due leve emotive viscerali di estrema efficacia: da una parte la seduzione che fa leva sul narcisismo, con la promessa edonistica di una vita facile e comoda, di una crescente ricchezza di beni materiali, il “diritto” al lusso, al benessere personale individuale, dall’altra parte la paura, il terrore di ricadere nella miseria e nella disperazione senza uscita.

Le oligarchie usano l'innovazione tecnologica per sedurre la popolazione, distorcendo l'attenzione dei cittadini dalla vita politica.

Le tecnologie persuasive e pervasive favoriscono tale distorsione, scegliendo cosa mostrare e cosa no a ciascun individuo, in base ad algoritmi di personalizzazione su misura: in questo modo, tendono a rinchiudere le informazioni e le relazioni interpersonali all’interno di una bolla virtuale che somiglia molto alla rappresentazione o visione del mondo che l’individuo può avere.

All’interno della rete individuale digitale aumenta così l’isolamento dell’uomo rispetto alla vita reale, dove ci sono contraddittori, conflitti e diverse visioni del mondo che contrastano con la propria.

I grandi player internazionali (multinazionali) conoscono queste umane debolezze e su di esse fondano i loro affari (milioni di utenti con i loro comportamenti interattivi alimentano a titolo gratuito estese raccolta dati (Big data) per iTunes, Google, Facebook, Twitter, Amazon etc., che poi le vendono a chi serve estrarre valore per analisi di mercato).

Il sistema economico neoliberista, favorendo attitudini relazionali patologiche, basate sulla competizione per emergere sugli altri, ha distrutto ogni forma di comunità, e insieme alle comunità ha distrutto ogni forma di etica.

L’autoaffermazione narcisistica oggi viene prima della ricerca del bene comune. Così vuole il credo neoliberista.

Nel nostro modo di pensare più profondo e inconscio, tutti siamo diventati succubi del pensiero patologico neoliberista.

E’ un fatto noto che l’assoluta maggioranza delle persone vive prigioniera di emozioni decise da altri per garantirsi il dominio.

Il pensiero unico del sistema economico resta indiscusso: crescere economicamente nella quantità delle cose da consumare e non nella qualità delle relazioni umane per emanciparsi, per cui prevale l’idea che i problemi si possono risolvere solo individualmente, mai socialmente.

Solo le oligarchie fanno società nel senso che si organizzano associandosi per mantenere il loro potere di concentrare la ricchezza nelle loro mani a dispetto del resto della popolazione, una massa mantenuta in una condizione caotica e frammentata, incapace di opporsi al potere che governa, anzi si accontenta dell'illusione dello sgocciolamento della ricchezza degli oligarchi, aspirando e sognando di entrare nel loro mondo.oligarchia contro la democrazia

Una delle oligarchie dominanti è quella finanziaria, che con la finanziarizzazione dell'economia riesce a governare il mondo attraverso la globalizzazione dei capitali.

La sovranità non appartiene più al popolo, cioè alla comunità dei cittadini tutti, ma ai poteri finanziari privati transnazionali, che decidono le norme a loro più favorevoli.

La finanza  nel sistema economico neoliberista è indipendente dalla politica, ma la politica dipende dalla finanza.

Tra i parametri valutati dal capitalismo finanziario nel giudicare l'economia di un paese, c'è anche la stabilità politica del paese. Questa valutazione condiziona direttamente la volontà di cambiamento di una nazione anche quando è il risultato di un processo democratico.

In base a criteri non democratici, cioè interventi e strumenti considerati erroneamente neutrali perché tecnici come le agenzie di rating, aumento degli interessi sul debito, pareggio di bilancio, diminuzione della liquidità della moneta, spread, caduta delle azioni in borsa, rapporto di cambio tra le monete, etc, la finanza prevale sulla politica democratica.

Le grandi banche ed i loro soci (in genere multinazionali e monopoli privati) non sono neutrali sul campo ma, condizionano il corso degli eventi che accadono nel mondo mediante i "giochi" dei mercati da loro stessi determinati.

Inoltre con i paradisi fiscali le oligarchie finanziarie riescono a sottrarsi da qualsiasi regola o limite sulle transazioni finanziarie senza pagare nulla ai corrispettivi paesi.

L’oligarchia finanziaria, riesce ad imporsi politicamente alla maggioranza della popolazione, semplicemente perché si rende invisibile nel governo del paese.

La maggioranza della popolazione non vede questo potere forte oppure non lo associa al governo della società. Pochi mettono in discussione il potere delle oligarchie, perché il loro modello ideologico è vissuto come l'unico modo di vivere la vita, senza più alternative.

Il potere forte della finanza speculativa ha la capacità di dividere la popolazione spostando l'attenzione su problemi più "urgenti".

Un esempio è quello della migrazione dei popoli.

La lotta tra pro immigrati e contro immigrati riempie l'agenda dell'agire politico.

Gli esponenti a livello europeo che si contrappongono su questo problema, sono il presidente francese Macron e il ministro italiano Salvini della Lega. Macron si dichiara europeista e globalista invece Salvini antieuropeista e nazionalista.

Ma entrambi sono per un sistema neoliberista con a capo la finanza.

Tutte e due i contendenti Macron e Salvini non mettono in discussione, nei fatti, la finanza speculativa, il capitalismo finanziario, i privilegi di questa casta che decide la vita e la morte delle nazioni, mentre la popolazione è divisa schierandosi con l’uno o con l’altro, sul tema dell’immigrazione.

sardine unite e sardine divise

E' importante invece non dividersi (vedi fig.1 sardine unite e sardine divise). Se la maggioranza della popolazione resta unita, è compito primario di ogni democrazia, "il governo di molti", isolare e sconfiggere le oligarchie, in modo da curare gli interessi delle comunità, dei molti, compreso gli immigrati, rispetto all'interesse di pochi privilegiati.

Restare uniti per lottare contro il pensiero unico neoliberista delle oligarchie, significa distribuire la ricchezza per favorire il movimento da una cultura patologica del tutti contro tutti, ad una nuova cultura fisiologica, di una nuova umanità del bene comune, radicata nella fisiologia degli affetti, emozioni, relazioni.

"La psiche è una, noi siamo uno, il mondo interno corrisponde al mondo esterno". La dicotomia io/altri va superata. Cambiare l'individuo (l'io) per cambiare la società (gli altri), è equivalente nel dire cambiare la società per cambiare l'individuo, e viceversa.

Non esiste questo o quello. ma esistono entrambi. Non esiste un prima e un dopo. Tutto accade insieme nello stesso tempo. Oltre ogni scelta manichea, superare il dualismo io/altri significa "io sono gli altri" e "gli altri sono me". Praticare questa filosofia, che sostituisce l'individualismo edonistico ed altre ideologie di un pensiero patologico tipico del nostro tempo, spinge nella direzione del pensiero fisiologico dove è possibile "farsi individui nel farsi comunità".

(fig.1 Sardine unite contro lo squalo dell'oligarchia)


scarica l'allegato Appunti per una unione democratica dei popoli europei